Metformina nel diabete e non solo
La metformina inibisce la produzione epatica di glucosio e riduce l’insulino-resistenza. È considerata, secondariamente alle correzioni dello stile di vita, la prima opzione terapeutica nel trattamento del diabete mellito tipo 2 (DM2), ma viene utilizzata anche in situazioni di pre-diabete, obesità, insulino-resistenza, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
L’impiego del farmaco è stato associato ad altri effetti benefici.
La metformina potrebbe avere un effetto protettivo i nei confronti del cancro per le persone affette da DM2, effetto che appare essere mediato in parte da vari meccanismi di azione, tra cui la riduzione dei livelli circolanti di insulina e il calo ponderale (essendo l’obesità un importante fattore di rischio per lo sviluppo di tumori). La riduzione del peso corporeo ottenuto grazie al farmaco potrebbe in parte essere indipendente dai noti meccanismi di riduzione dell’insulino-resistenza e gluconeogenesi epatica; tali effetti potrebbero anche essere legati a meccanismi di regolazione del senso dell’appetito.
È stato suggerito l’utilizzo della metformina anche nella steato-epatite non alcolica; tali effetti però non sono stati ancora sufficientemente documentati.
La metformina fa parte anche del trattamento della PCOS, che causa importanti effetti sulla salute della donna, di tipo estetico, metabolico e riproduttivo. L’uso della metformina andrebbe considerato soprattutto in donne con PCOS e BMI > 30.
L’utilizzo della metformina apporta anche benefici dal punto di vista cardio-vascolare (CV), anche L
a metformina deve essere presa in considerazione nei pazienti sovrappeso con DM2 senza malattia CV e con rischio CV moderato. Il ruolo della metformina sul profilo CV è noto da anni, ma è stato valutato anche in studi recenti dove si è considerato un suo potenziale ruolo nel ridurre l’incidenza di eventi CV maggiori o l’incidenza di coronaropatia, grazie a un eventuale effetto anti-aterogeno. L’effetto protettivo della molecola si potrebbe manifestare a livello di cellule endoteliali,lipidi circolanti e infiammazione sistemica. In pazienti affetti da pre-diabete con angina stabile e stenosi coronarica non ostruttiva la metformina ,oltre al miglioramento di glicemia, HbA1c e degli indici indiretti di flogosi, influisce in senso benefico sulla disfunzione endoteliale e sul rischio di eventi CV avversi (morte per eventi cardiaci, infarto del miocardio e scompenso cardiaco).
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